Le ultime tre sale nascondo del primo piano tesori imperdibili: si inizia con l’imponente ambone a torre del VII secolo, realizzato da artigiani ravennati su modello di quello del vescovo Agnello in cattedrale (si riconosce dalla minor qualità nella resa dei rilievi degli animali), inserito in una sala di gusto rococò in compagnia di alcuni bei capitelli scolpiti con figure zoomorfe; la sala successiva è dedicata all’antico calendario liturgico inscritto in una lastra marmorea, del VI secolo, che consentiva di datare la Pasqua tra gli anni 532 e 632!

Infine assolutamente da non perdere la sala dedicata all’oreficeria antica, con alcune belle croci d’epoca medievale, ricche di ori, argenti e smalti, oltre all’immensa croce processionale d’argento (alta quasi 1 metro!), ricoperta con 40 clipei con volti di santi, realizzati a sbalzo, e che veniva utilizzata per le processioni. Realizzata nel VI secolo, la Croce è uno dei rarissimi esempi di oreficeria di quel periodo giunti fino a noi.

Al piano superiore ci sono altre sale molto interessanti. Si comincia con una piccola quadreria, in cui spicca un bel quadro rinascimentale di Baldassarre Carrari, che presenta molte influenze dell’arte veneziana. Entrando nella sala a destra, detta delle Pianete, si trovano alcuni paramenti liturgici risalente agli anni centrali del medioevo. La visita continua a sinistra della quadreria, con la sala del Tesoro del Duomo, dove si trovano alcune ricche oreficerie dal XVIII al XX secolo. Il museo si conclude nella sala del mosaico, dove si trovano alcuni resti del mosaico musivo che un tempo decorava l'antica cattedrale.