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RAVENNA: TESSERE DI STORIA
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Ambone dell'arcivescovo Agnello

VI secolo d.c.

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Sotto la terza arcata, tra la navale centrale e quella destra, vi è uno dei massimi capolavori dell’arte bizantina in Italia, l’ambone dell’arcivescovo Agnello. Un iscrizione sul lato superiore di questa splendida piccola torre marmorea, ci informa che l’opera fu eseguita per l’arcivescovo Agnello, che fu vescovo di Ravenna tra il 537 e il 570 d.c.
Questo ambone, il luogo dove vengono effettuate le letture durante la messa, è riccamente decorato in entrambi i lati, con 36 formelle con figure di animale in bassorilievo, cintate da decorazione a treccia che corre lungo tutto l’ambone. Gli animali rappresentati sono agnelli, pavoni, cervi, colombe, pesci e anatre, posti in coppia uno accanto all’altro, in modo tale che essi si fronteggino.
Il vescovo Agnello fu una figura chiave nella Ravenna appena riconquistata da Bisanzio, e sotto di lui si svolsero i lavori di Damnatio Memoriae, ovvero di cancellazione di ogni testimonianza visiva del re goto Teodorico.

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