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RAVENNA: TESSERE DI STORIA
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I mosaici della cupola

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Elemento focale della visita sono senza dubbio i mosaici della cupola, splendida testimonianza della cultura artistica tardo romana. Risalenti alla metà del V secolo, quando Ravenna era ancora capitale dell’Impero, si devono all’attività di Neone, che fece rialzare il Battistero alle altezze attuali, permettendo la decorazione del soffitto.
La decorazione comincia con un ordine composto da elementi architettonici finemente indagati: altari, seggi vuoti, viridari e troni reggenti la croci, inseriti all’interno di edicole colonnate, tutti elementi simbolici del Paradisi. Da notare non solo l’accurata resa dei dettagli delle stoffe e dei marmi, ma anche la volontà di scorciare e mettere in prospettiva gli elementi.
L’ordine superiore vede San Pietro, San Paolo e gli altri Apostoli reggere offerte, mentre nell’occhio centrale, vi è San Giovanni Battista che battezza Gesù nel fiume Giordano.
Come si può notare, tutte le figure degli Apostoli poggiano con solidità sul terreno, e il panneggio del vestiario ben sottolinea le forme del corpo, dando il senso della loro fisicità plastica. Un sapiente chiaroscuro permette di dare la sensazione della profondità, mentre i volti dei santi sono molto naturalistici, e ben indagati nei minimi dettagli anatomici, per quanto le espressioni siano soggette ad una fissità e astrazione tipica dell’arte romana del periodo. La scena centrale invece fu protagonista di un profondo restauro nell’Ottocento, che ne ha abbassato il livello qualitativo; la parte restaurata si può riconoscere dal colore molto più chiaro e brillante dell’oro.

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