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RAVENNA: TESSERE DI STORIA
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Basilica di San Vitale

via San Vitale

Basilica_san_vitale.jpeg

Fulcro del complesso monumentale omonimo, la Basilica di San Vitale si presenta come una solida struttura in laterizio, a pianta centrale, articolata in due ottagoni concentrici col secondo a sostegno della cupola. Commissionata dal vescovo Ecclesio nel 526, quindi durante il regno goto, e terminata nel 543, pochi anni la ripresa di Ravenna da parte bizantina a opera di Giustianano, e la prima opera ravennate che si rifà ai modelli orientali, forse anche grazie alla volontà del suo mecenate, un certo Giuliano Argentario, banchiere e dignitario di origine bizantina.
L’esterno ha risentito molto delle alterne fortune della basilica. L’ingresso originario era preceduto da un quadriportico oggi scomparso, che corrispondeva all’incirca al chiostro d’ingresso al convento, il cui lato occidentale coincide con l’ardica (nome ravennate per il nartece), affiancato dalle torri d’accesso al matroneo, oggi una trasformata in campanile. La muratura è rafforzata da mezzipilastri e lesene, mentre i due pesanti e sgraziati contrafforti furono aggiunti forse nel XII secolo, quando fu sostituita il soffitto ligneo del deambulatorio con una volta in muratura. Il portale d’ingresso è di periodo rinascimentale.

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