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RAVENNA: TESSERE DI STORIA
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Tomba di Dante e Quadrarco di Braccioforte

via Dante Alighieri 9

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Ravenna è nota, oltre che per i mosaici, per essere il luogo dove spirò e tutt’ora riposa il poeta Dante Alighieri, e della secolare querelle tra ravennati e fiorentini per le sue spoglie.
Alla morte del poeta, i funerali furono eseguiti nella chiesa di San Francesco, e il corpo tumulato in urna collocata nel luogo dove ora sorge il tempio a lui dedicato. Nel 1483 Pietro Lombardi innalzò un primo sepolcro. Nel 1519 papa Leone X Medici autorizzò il trasferimento dei resti a Firenze, i frati, per risposta, scavarono una buca e vi nascosero le ossa, impedendo quindi il suo ritorno in Toscana. Da qui, furono portati dietro una porta murata lungo il muro che collegava l’edicola di Braccioforte con la chiesa. Ritrovate solo ne 1865, furono collocate nell’attuale sepolcro neoclassico, progettato da Camillo Morigi nel 1780.
All’interno del sepolcro si trova un bassorilievo con Dante in atto di riflettere appoggiato ad un leggio, opera di Pietro Lombardi e unica rimanenza del sepolcro rinascimentale; subito sotto vi è l’epigrafe dettata da Bernardo Carraccio nel 1329.

Attorno al sepolcro, nel giardino retrostante, vi è l’edicola Braccioforte, così chiamata perché un tempo forse ospitava un’immagine del Cristo “dal braccio forte”. Essa ospita un paio di sarcofagi di epoca romana, uno dei quali è ornato con un’Annunciazione, tema molto raro nella cristianità delle origini. Dal giardino si accede anche al Museo Dantesco. Accanto al sepolcro è il rinascimentale chiostro della Cisterna.

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